domenica 17 maggio 2009

La forza della natura: la cascata del Varone

è stata la potenza dell'acqua a forzare e scavare nei corsi dei millenni...

Le cascate del Varone, che prendono il nome dalla omonima cittadina, si situano a 3 km da Riva del Garda, in provincia di Trento. Hanno un'altezza di quasi 100 metri e le sue acque sono alimentate dalle perdite sotterranee del lago di Tenno (da visitare anch'esso). Anche se l'impressione è quella di trovarsi dentro una grotta, precisato che in realtà si tratta di una strettissima ed alta forra, una gola insomma scavata dentro la montagna dalla furia dell acqua per 20.000 anni. La Cascata del Varone fu inaugurata il 20 giugno del 1874; nomi illustri di letterati e grandi artisti compaiono nel registro delle visite, il Principe Umberto II di Savoia, Gabriele d'Annunzio, l’Imperatore Francesco Giuseppe I d'Asburgo, Franz Kafka, Thomas Mann e tanti altri.

Il panorama del lago di Garda, con Riva del Garda sullo sfondo, che si può godere dalla cascata del Varone

In particolare Thomas Mann fu spesso a Riva del Garda tra il 1901 e il 1904, pare trasse ispirazione per alcuni tratti del suo romanzo “La montagna Incantata”, viene attribuita la frase: “ Sullo sfondo della stretta, profonda voragine formatasi da massi di roccia panciuta, nuda, scivolosa come ventri enormi di pesci, la massa d’acqua si riversa giù con rumore assordante.

Per salire alla Grotta superiore, si attraversa un giardino botanico davvero notevole, una nicchia ecologica da visitare. Nell'immagine il "cuscino della suocera"...

Etichette: , , , , , , , ,

Garda style

Garda style house (scorcio del Lago di Garda da Albisano, da cui si può godere di una bellissima vista sul lago.)
Esiste un Garda Style; dopo aver frequentato assiduamente il lago di Garda in lungo e in largo per qualche anno, ho capito che esiste uno stile, un modo di interpretare la propria vita, dove la zona del Lago di Garda è la piattaforma delle proprie imprese sportive, delle proprie tensioni emotive, delle proprie aspirazioni e dei sogni difficilmente realizzabili, della voglia di riscatto, della ricerca di sè e di verità, della ricerca di un mondo parallelo idilliaco.
Lago di Garda visto dalle Cascate del Varone

Se nell'ascesa spirituale ai monti impervi dell'oriente il protagonista è il monaco in cerca di verità,

Non sembra lo sperone di Arco di Trento ed il paesaggio circostante? La più antica pittura di paesaggio, nacque in Cina. I paesaggi conservati generalmente hanno formato chou, rotoli verticali da appendere o chüan, rotoli orizzontali a mano. La pittura tradizionale cinese ha come tema principale proprio il campo della natura.

Non ricorda l' atmosfera del lago di Garda visto da una qualche cima circostante?

l'artefice del Garda Style è una persona (o associazioni di persone) che guarda allo sport e alla fatica sportiva (Mountainbiking, Windsurfing, Sailing, Golf, Horsing, Canyoning), alla natura (Trekking, , Nordic Walking), all'eccitazione del brivido da andrenalina (Base jumping, Climbing, parapendio e deltaplano), come ad modus vivendi, dove il fine settimana molto spesso diventa un modo per superare se stessi in imprese sportive che hanno lo scopo di svecchiare e depurare lo stress accumulato in una vita frenetica e illogica. Se l'ascesa occidentale è sicuramente più superficiale di quella orientale, c'è da salvare e promuovere a mio avviso la ricerca di emozioni nel rispetto della natura.

Alberto Sciretti si affaccia sul Lago di Garda da Albisano.

Scorcio del lago di Garda e di Riva del Garda dal rifugio di San Pietro (metri s.l.m. 976) vicino a Tenno.

Alberto Sciretti si affaccia sul Lago di Garda dal Castello di Sirmione.

Il lago di Garda e le Grotte di Catullo a Sirmione, uno dei posti più belli secondo me, luogo in cui consiglio di fare il bagno sul lago.

Sciretti Alberto, sullo sfondo Riva del Garda

Lago di Garda da un torrione del Castello di Sirmione

Etichette: , , , , , , , , , ,

Dinosauri? da questa parte. Le marocche di Dro

Dinosauri? Da questa parte. Un cartello alle Marocche di Dro
Le Marocche di Dro sono formate da un vasto deposito detritico di natura calcarea; col termine "marocche" si indicano grandi ammassi di blocchi di roccia di grosse dimensioni, sciolti e distribuiti caoticamente. Sono dunque fenomeni geomorfologici, e la loro origine è legata alle glaciazioni. Le Marocche di Dro sono la frana più grande dell'intero arco alpino e mi ha ricordato per certi versi il paesaggio lunare del vajont
Cartellonistica ben curata nei pressi delle orme dei dinosauri.
Orme di dinosaursi su un blocco di calcare. Il blocco di pietra che conserva le orme fossili è stato per lungo tempo esposto alla pioggia e al vento. L'acqua piovana agendo come un acido ha dissolto a poco a poco la superficie livellandola.
Orme di dinosaursi su un blocco di calcare.
La foto ritrae una pista di dinosauro quadrupede, in cui le impronte dei piedi sono sovrapposte parzialmente a quelle delle mani. La pista è larga e le orme sono poco distanziate (forse un scelidosauro , il dinosauro corazzato per via delle piccole placche ossee che ricoprivano gran parte del corpo). Le orme sono frutto di un lungo processo che trasformò i sedimenti marini nelle rocce calcaree, impilate con ordine nelle stratificate pareti delle montagne circostanti. 2000 anni fa' un grande frana si staccò dal fianco del Monte Brento e gli strati di roccia con le orme dei dinosauri si accumularono dove oggi li vediamo.
Nella foto il monte Brento; in evidenza le spaccature che originarono gli eventi franosi databili 100.000 o 200.000 anni fa, addirittura in periodi interglaciali, mentre gli ultimi pare siano avvenuti in epoca storica ed abbiano travolto anche insediamenti umani.
Il paesaggio lunare delle Marocche di Dro con sullo sfondo il castello di Drena che ha conservato molto bene la struttura delle fortezze medioevali
Dalle marocche di Dro si vede lo sperone roccioso di Arco di Trento. Siamo a pochi km dal lago di Garda!
Lago di Cavedine visibile dalle Marocche di Dro
All'interno delle Marocche si trova una depressione che ospita un piccolo lago, originatosi per sbarramento da frana è denominato Lago Solo. La vegetazione è prevalentemente di carattere pioniero, tipica delle fessure delle roccie e dei detriti; l' "improduttività" di questi luoghi è compensata da una grande ricchezza naturalistica ed ecologica.

Qui di seguito alcune foto di evidenze fossili da me riprese:

Mentre scrivevo questo post, ho scoperto che il più grande giacimento di impronte fossili di dinosauro mai rinvenuto in Italia, ove sono venute alla luce centinaia di orme di dinosauri erbivori e carnivori, risalenti a 200 milioni di anni fa, in pieno giurassico, si trova sul Monte Zugna.
Lavini di Marco, sulle pendici del Monte Zugna
Le piste dinosauriane sono ben visibili su un ripido colatoio (duecento metri di lunghezza per circa sei di larghezza). Non mancherò di visitarlo.
Non c'entra niente con le pacifiche orme di Dinosauri, ma il sopracitato Monte Brento è una Base jumping molto pericolosa, dove sono deceduti parecchi base jumper. Il Becco dell' Aquila (vicino a Riva del Garda) è diventato il luogo di riferimento in Italia per i base-jumper di tutto il mondo. Basta una folata di vento per farti sbattere violentemente contro la roccia.
Alcuni episodi tragici:
  1. base jumper tedesco di 37 anni (http://www.montagna.tv/?q=node/3607)

Ultimamente ho scoperto il lago di Garda, quale vera palestra all'aria aperta. Vi si possono praticare tutti gli "sport" ..io mi sto interessando a biciclettate da paura con mountain bike sul Monte Baldo e torrentismo (o canyoning), ma di questo ne parlerò più avanti. Forza che l'estate è alle porte!!! muoversi, muoversi, muoversi.

Etichette: , , , , , , , , ,

Il Paesaggio spirituale al Santuario Madonna della Corona

Dal Santuario della Madonna della Corona, costruito in un incavo scavato nel Monte Baldo (monte che ultimamente frequento assiduamente), si gode di un paesaggio notevole. Purtroppo questo splendido posto è pervaso a mio modesto parere non da una cristianità parca e silente, timida e rispettosa della natura ma i simboli della cristianità cattolica più altisonante si manifestano nella strada asfaltata che sforna continuamente pellegrini facendogli risparmiare perfino una breve e salutare passeggiata nel bosco, in opere in ferro o bronzo stridenti che vanno a comporre una via crucis innaturale (abbiamo probabilmente molto da imparare in questo caso dal Monastero di Simonopetra sul Monte Athos e dai monasteri tibetani).

All'inizio del video che ho girato si notano quegli elementi in ferro di cui parlavo prima che così tanto stonano nella via crucis che porta al santuario e alla fine del video mi sono soffermato sulla montagna ferita che si scorge dal santuario: le ferite della natura. La canzone unz unz l'ho messa perchè anche l'assoluto può fare rumore.

Se nel XV secolo era un romitaggio, la prima chiesa venne inaugurata nel 1530. Divenne santuario nel 1625 quando i cavalieri di Malta fecero rifabbricare la chiesa che venne completata nel 1680.
La facciata ed il campanile in stile neogotico si presentano incastonati nella roccia
All'interno del santuario vi è la Scala Santa, è la riproduzione della scala che si trova a Roma vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano, è la scala dove Gesù salì e discese più volte nel giorno in cui, fu flagellato, incoronato di spine e condannato alla morte sulla croce, sporcandola così con il suo sangue.
Ci sono due modi per raggiungere il santurio e cioè attraverso un percorso a gradoni nel bosco che vi consiglio oppure attraverso una strada asfaltata dopo il paese di Spiazzi, che termina in una galleria scavata nella roccia nel 1922; questa strada è percorribile solo a piedi dai pellegrini e da un servizio navetta (sgradito) e durante il tragitto ci sono le quattordici stazioni della Via Crucis .
Il sito ufficiale del Santuario è http://www.madonnadellacorona.it/index.php ; Il Santuario diocesano di Verona della Madonna della Corona é aperto tutto il tempo dell'anno con i seguenti orari: Novembre - Marzo: dalle ore 8.00 alle ore 18.00 Aprile - Ottobre: dalle ore 7.00 alle ore 19.30
Vicino al santuario la cartellonistica invadente si rivolge al turista sempre peccatore o al pellegrino desideroso di manifestare comportamenti ossessivi e flagellanti proponendo delle tradizioni da attuare nel salire la Scala Santa 1) Dopo aver intinto l'acqua santa ci si fa il segno della croce 2) Si salgono i 28 gradini solamente in ginocchio e ad ogni gradino si prega il signore e si medita sulla passione di Gesù Cristo....
Per la cronaca non ho visto nessuno attuarle e io mi sono avvicinato come sempre a Dio con il mio stile; qual è il mio stile? io mi avvicino a Dio frequentando la natura in modo entusiasta, nella consapevolezza che ognuno dovrebbe ricercare l'altro, l'assoluto, Dio, attraverso un proprio percorso naturale spontaneo; qualsiasi schema artificiale che codifichi comportamenti consuetudinari lo lascio al popolino e a chi ha bisogno di sentirsi parte di un gregge..fate voi, io mi annoio ed il mio peccato originale è tra l'altro di sentirmi spirituale solamente se alle verità ci arrivo attraverso il mio umile percorso, privo di intermediari e liturgia tra me e l'altro.
"Modello di pellegrino blogger attento" che riprende il santuario e che spegnerà la videocamera solamente in presenza dell'Assoluto per il post della vita!!! (nella foto Sciretti Alberto).

Etichette: , , , , , , , , , , , , , ,