giovedì 18 marzo 2010

Renato Brunetta candidato Sindaco di Venezia: l'utilizzo del bipensiero nel marketing veneziano

Renato Brunetta ha pubblicato un video nel febbraio 2010 nel quale con gli occhi gonfi di lacrime e la voce belante afferma, testuali parole:

Quando venivo a Venezia, la gente mi fermava e diceva dai fai il sindaco. Sono venuto alla regata e dalle rive, era anche un po’ imbarazzante, la gente che mi faceva la ola, ero nel motoscafo, io non sono molto alto, e non mi si vede tanto nei motoscafi, e la gente diceva renatooo renatooo fai il sindaco..queste cose commuovono

Impossessarsi della ola della regata veneziana ai fini della propria patetica propaganda personale, è un atto di autoipnosi, di un volontario ottundimento della coscienza. Manipolare la realtà attraverso il bipensiero. La sottigliezza più estrema è credere fermamente di dire verità sacrosante mentre pronuncia le menzogne più artefatte. Ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda, sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe. Fare uso della logica contro la logica. Sapere e non sapere. Rinnegare la morale proprio nell'atto di rivendicarla. Renato Brunetta ha assimilato queste tecniche di vendita, quali una per tutte la doppia proposta, a Venezia in Lista di Spagna come venditore ambulante. Ora diventa facile manipolare la realtà ed insultare arrogantemente il prossimo chiunque esso sia: basta essere dei Premi Nobel mancati.

Esattamente 1 anno fa Brunetta disse: "Gli studenti dell'Onda vanno trattati come guerriglieri" "questi non hanno la dignità dei guerriglieri che sono una cosa seria, sono quattro ragazzotti in cerca di sensazioni più o meno violente." Fonte: http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-10/brunetta-onda/brunetta-onda.html Brunetta sarà a Venezia in auditorium santa margherita venerdì 19 alle ore 16.00 a Venezia. Sono benvenuti anche interventi da parte del pubblico. L'ingresso è libero fino al limite della capienza dei posti disponibili.

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domenica 14 marzo 2010

Il bipensiero di Renato Brunetta: la doppia proposta

"Chi controlla il passato" diceva lo slogan del Partito "controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato". Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica; rinnegare la morale proprio nell'atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel Partito l'unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all'occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Soprattutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente consapevoli nell'indurre l'inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto. Anche la sola comprensione della parola "bipensiero" ne implicava l'utilizzazione.

Ecco Renato Brunetta in un video dove, con gli occhi gonfi di pianto patetico, descrive le ole della gente tra le rive mentre passa il suo motoscafo. Con gli occhi gonfi di pianto ricorda come lui sia difficilmente distinguibile nel motoscafo eppure la gente lo ha notato.. Un simile processo di alterazione continua è atto di autoipnosi, di un volontario ottundimento della coscienza. L’essenza del governo oligarchico non è l’eredità che passa di padre in figlio, ma la persistenza di una determinata visione del mondo e di un determinato modello di vita, che i morti impongono ai vivi. Un gruppo dirigente è tale finchè ha la possibilità di nominare i propri successori. Al partito non interessa perpetuare il proprio sangue, ma se stesso. Non è importante chi detenga il potere, purchè la struttura gerarchica resti immutata. Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea. Da parte dei proletari, in particolare, non vi è nulla da temere: abbandonati a se stessi, continueranno, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe essere diverso da quello che è.

Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe. L'uomo sa quindi di essere impegnato in una manipolazione della realtà, e tuttavia la pratica del bipensiero fa sì che egli creda che la realtà non venga violata. Un simile procedimento deve essere conscio, altrimenti non potrebbe essere applicato con sufficiente precisione, ma la tempo stesso ha da essere inconscio, altrimenti produrrebbe una sensazione di falso e quindi un senso di colpa. Il bipensiero consiste nel fare uso di una forma consapevole di inganno, conservano al tempo stesso quella fermezza di intenti che si accompagna alla più totale sincerità. Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile.

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martedì 9 marzo 2010

Renato Brunetta candidato Sindaco a Venezia

Ecco il mio video sulle elezioni comunali a Sindaco di Venezia.

Una persona umile, prima di tutto. Rispettosa, modesta e semplice. Almeno a me ricorda Maria Teresa di Calcutta mentre soccorreva i malati e i bisognosi. Un venditore ambulante che ha mancato per un soffio, a suo dire, il Premio Nobel e che in politica si è adoperato per non fomentare il populismo più becero. Persona precisa e discreta nelle dichiarazioni stampa, ha contribuito a rasserenare il clima politico di questo paese.

Adesso, stà arrivando a Venezia riprendendo idee geniali quali la translagunare e sogna una Nuova Venezia.

Renato, a Venezia non sprofonderai, tu galleggi sempre!

QUESTE ELEZIONI SONO UN BASTONE NELLE MANI DEI CITTADINI

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domenica 7 marzo 2010

Cittadino dell'Italianistan anno 2010

Salve, sono un Cittadino dell'Italianistan anno 2010. Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, molto spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con il provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, naturalmente!

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mercoledì 3 marzo 2010

Un capo del Governo.

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?

Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare"

Il testo è di Elsa Morante, una tra le più importanti autrici di romanzi del dopoguerra, nata nel 1912 e morta nel 1985. Lo scritto risale al 1945, è intitolato Il "Capo del Governo" ed è contenuto in Pagine autobiografiche postume, pubblicato in "Paragone Letteratura" n.456 del febbraio 1988.

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martedì 26 gennaio 2010

Italia anno 2010: le coppie di fatto nell' anno 0 della tolleranza

Matthew Wayne Shepard (1976 - 1998)
 Un po di tempo fa' dedicai un post "Lo specchio della vita delle donne nei Kilim", a Rachel Corrie (10 aprile 1979 – Rafah, 16 marzo 2003) un ragazza attivista statunitense pacifista. Ora mi sento di parlare di un ragazzo americano Matthew Wayne Shepard (1º dicembre 1976 - 12 ottobre 1998), studente all' Università del Wyoming.
Matthew Wayne Shepard (1976 - 1998)
Matthew Wayne Shepard venne derubato e torturato da due ragazzi in una località vicino a Laramie, Wyoming la notte tra il 6 ottobre e il 7 ottobre 1998, a causa del suo orientamento sessuale. Shepard fu trovato dopo 18 ore di agonia, con una frattura dalla nuca fino oltre l'orecchio destro. Parte del cervello era stata danneggiata in modo tale da risultare compromessa la capacità del suo corpo di regolare il battito cardiaco, la temperatura corporea e altre funzioni vitali. C'era inoltre circa una dozzina di piccole ferite sulla testa, sul collo e sulla faccia.  Morì cinque giorni dopo a causa delle ferite subite.
Matthew Wayne Shepard (1976 - 1998)
I suoi assassini stanno attualmente scontando la pena in prigione. Gli avvocati hanno dimostrato che Shepard venne attaccato esclusivamente a causa del proprio orientamento sessuale. Il suo caso, grazie anche alla famiglia che ha scelto di non mettere a tacere l'episodio ma di parlarne in pubblico, è diventato un simbolo contro la discriminazione in tutto il mondo.

Matthew Wayne Shepard (1976 - 1998)
Il processo vide l'inquietante introduzione nel diritto della "difesa da panico gay"; inoltre un gruppo di oppositori omofobi, capeggiati dal pastore della Chiesa Battista Fred Phelps, di distinse per la propria follia protestando con picchetti ai funerali di Shepard e al processo dei suoi assalitori. La violenta protesta si concretizzò con cartelli e slogan come «Matt Shepard marcisce all'inferno», «L'Aids uccide i finocchi morti» e «Dio odia i froci».

« È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. » (Diario di Anna Frank)

In Italia anno 2010, Regno della Chiesa e dei talk show in cui invitano l'onorevole Mussolini a parlare dei diritti delle coppie di fatto, i diritti sono conservati e cristalizzati secondo una tradizione secolare, la stessa che ha ucciso i diritti di Giovanna d'Arco, Giordano Bruno, Galileo Galilei, Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e di migliaia di altre persone, le cui sofferenze rimangono inascoltate. Per sempre ricorderò la definizione di vita di Piergiorgio Welby:

"Io amo la vita, Presidente. Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso – morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita – è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio ... è lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. Montanelli mi capirebbe. Se fossi svizzero, belga o olandese potrei sottrarmi a questo oltraggio estremo ma sono italiano e qui non c’è pietà";
La vita del 22 enne Matt Shepard vittima dell'intollerenza, continua nella Fondazione  fondata dai genitori di Matthew, Judy e Dennis, attivi sostenitori dei diritti gay ed educatori alla tolleranza.

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martedì 8 dicembre 2009

Discorsi sugli imprenditori italiani: la ricchezza di certe persone supera la loro capacità di contare


Discorsi sugli impreditori italiani da Ios (Estate 2009)

Sì, parlo di te, povero Pinocchio, di te che sei così dolce di sale, da credere che i denari si possano seminare e raccogliere nei campi, come si seminano i fagioli e le zucche. Anch’io l’ho creduto una volta, e oggi ne porto le pene. Oggi (ma troppo tardi!) mi son dovuto persuadere che per mettere insieme onestamente pochi soldi, bisogna saperseli guadagnare o col lavoro delle proprie mani o coll’ingegno della propria testa. (Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio - Storia di un burattino Capitolo 19)

Nell'ultima deposizione al processo per il crac Parmalat l'ex patron Calisto Tanzi aveva negato di avere sottratto soldi all'azienda e di avere un tesoro nascosto. La guardia di finanza ha scoperto invece il 05/12/2009 dei preziosi Van Gogh, Picasso, Modigliani, Cezanne, Ligabue, De Nittis, e un Monet che gli apparterrebbero .

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mercoledì 26 agosto 2009

Lo spirito della mafia.

«Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.» (Giovanni Falcone)
« Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. »
(Paolo Borsellino)
Il mio video "Spirito della mafia" è frutto delle seguenti considerazioni:

  1. "Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento. Insomma, abbiamo interi pezzi di società che hanno ormai introiettato i modelli comportamentali dei mafiosi. E lo si vede in tutti i campi". (Antonio Ingroia , magistrato);


  2. Uno dei primi a denunciare lo spirito della mafia è stato L. Sciascia nel romanzo Il Giorno della Civetta (1961): una mentalità, un modo particolare di concepire i rapporti sociali in base a uno stato d’animo in una società che, negli organi politici e d'informazione, all'epoca ne negava addirittura l'esistenza;


  3. Il 26 settembre del 1991 durante la staffetta televisiva Maurizio Costanzo Show e Samarcanda di Michele Santoro si consuma uno degli episodi più drammatici della storia recente del nostro sventurato paese: un ancora giovane democristiano Totò Cuffaro attacca prepotentemente la magistratura alla presenza del magistrato Giovanni Falcone ed il "giornalismo mafioso" di Maurizio Costanzo. (L. Sciascia indicava proprio nello stato d’animo di eccessivo orgoglio, di prepotenza e di superbia, gli indizi per riconoscere i presunti "uomini d’onore"). Il magistrato Giovanni Falcone verrà ucciso pochi mesi dopo la trasmissione nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992; il suo collega Paolo Borsellino poco dopo, il 19 luglio 1992; Maurizio Costanzo scamperà invece alla morte nell'attentato di via Fauro del 14 maggio 1993, reo di essere un giornalista in prima linea contro la Mafia (Maurizio Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy") e pagando la sua amicizia con Giovanni Falcone ospite frequente delle sue trasmissioni. La suddetta trasmissione televisiva del 26 settembre 2009, alla luce dei fatti cronologicamente riportati, è il documento storico più importante a disposizione dei contemporanei per capire il linguaggio della mafia e vede tra gli astanti anche una sconcertata Rita Dalla Chiesa (nel video, riferendosi al discorso di Totò Cuffaro la si vede mormorare "è pazzo"), figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa assassinato dalla Mafia 10 anni prima, il 3 settembre 1982;


  4. Totò Cuffaro, soprannominato "Totò vasa vasa" ("bacia bacia") per la sua abitudine a salutare tutti quelli che incontra con due baci sulla guancia, attualmente vicesegretario nazionale dell'UDC venne successivamente eletto democraticamente presidente della Regione siciliana dal 17 luglio 2001 fino alle dimissioni del 26 gennaio 2008 dopo giorni di pressioni da parte dell'opinione pubblica; Il 18 gennaio 2008 Cuffaro era stato dichiarato colpevole di favoreggiamento semplice nel processo di primo grado per le 'talpe' alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. La sentenza di primo grado aveva condannato Cuffaro a 5 anni di reclusione nonché all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ad oggi ricopre la carica di Senatore della Repubblica Italiana e Membro della 5ª Commissione permanente (Bilancio), Membro della 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni), Membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e Vice Segretario dell'Udc dal 24 febbraio 2009 è membro della Commissione di Vigilanza Rai;



  5. "La mafia è sì un'associazione criminale, è sì un problema di polizia e di ordine pubblico; ma non è soltanto questo. È un fenomeno assai più complesso, caratterizzato da una fittissima trama di relazioni con la società civile e con svariati segmenti delle istituzioni. Di qui un intreccio di interessi e un reticolo di alleanze, connivenze e collusioni che sempre hanno fatto della mafia un pericoloso fattore di possibile inquinamento della politica, dell'economia e della finanza (con tutti i rischi che ciò comporta per l'ordinato sviluppo di un sistema democratico). Considerare la mafia come un insieme di qualche centinaio di sbandati, pur violenti e feroci, è dunque riduttivo." (Gian Carlo Caselli);


  6. Nel video sopra riportato, ho voluto inserire un discorso di Michele Greco, membro di Cosanostra, effettuato durante il maxiprocesso, esemplare e rappresentativo del linguaggio subdolo mafioso; il giorno in cui la corte si ritirò in camera di consiglio si avvicinò al microfono e pronunciò poche frasi rivolto al presidente: "Signor giudice, io vi auguro la pace, perché solo con la pace si può giudicare";


  7. Nel video sopra riportato si capisce come Salvatore Riina fu tra i primi (24 Maggio 1994, Corte di Assise di Reggio Calabria) a capire che la magistratura andava aggredita pubblicamente, accusandola di essere politicizzata e precisamente "comunista". Ecco qui il suo discorso riportato anche nel video: “C’è uno strumento politico ed è il Partito comunista. Ci sono i Caselli, i Violante, poi questo Arlacchi che scrive i libri… Ecco, il nuovo governo si deve guardare dagli attacchi dei comunisti”. La tecnica è stata successivamente perfezionata da Silvio Berlusconi, attuale Capo del Governo Italiano, che non perde occasione per delegittimare giornalmente questo potere dello Stato, insinuandosi nelle croniche debolezze della magistratura come i processi troppo lunghi e additandola quindi al pubblico ludibrio come nemico pubblico;


  8. Il giorno 22 dicembre 2002, nello stadio di Palermo viene esposto uno striscione: «Uniti contro il 41 bis. Berlusconi dimentica la Sicilia»




I magistrati eroi G. Falcone e P. Borsellino nella più bella fotografia rimasta ai giovani d'oggi, che di fronte ad un paese in cui il debito pubblico sfiora ad oggi i 1750 miliardi di euro, non possono esimersi dal domandarsi cosa e dove sia questa Mafia che apparentemente parrebbe così lontana ed impersonale, ma che in sostanza si manifesta nel pensiero comune, diventando una forma mentis, una impostazione della mente nella formulazioni dei pensieri quotidiani.


"Made in Italy" è una bellissima canzone di Andrea Lucisano, che raggiuntomi su questo blog mi ha ricordato in rima che "prima regola dell'omertà, nessuno parla nessuno sà".

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venerdì 14 novembre 2008

La "condanna a morte" di questo paese è lo stile della curia

Lo stile della Curia, come imparò a sue spese Fra Paolo Sarpi a cui attentarono i sicari mandati dalla Chiesa, si attua a suon di stilettate giornalistiche.
L' "Avvenire", il quotidiano dei vescovi italiani, si è schierato contro l'interruzione delle cure ad Eluana Englaro. L'immagine qui riportata è la prima pagina dell'Avvenire di Venerdì 14 Novembre 2008; l'immagine di sfondo sta a rappresentare la Giustizia italiana ed il titolo è "Condanna a morte per Eluana".

Visto che durante tutta la mia vita il mio destino mi ha portato a studiare la Storia e quindi ho dovuto prendere atto tra gli innumerevoli episodi storici che in questo momento non è possibile citare tout court

  1. Giovanna d'Arco e Giordano Bruno sono stati bruciati sul rogo;
  2. Galileo Galilei è stato costretto dalla chiesa ad abiurare;
  3. la Chiesa vendeva le indulgenze come hamburger e patatine provocando la reazione di Martin Lutero;
  4. con la complicità della Chiesa e con i crocifissi in mano sono state sterminate intere popolazioni del Sud-America ed in altre parti del mondo;
  5. la Chiesa tentò di assassinare fra Paolo Sarpi il quale scampato ai sicari disse "Riconosco lo stile della Chiesa";
  6. la gran parte dell'arretratezza del meridione d'Italia si deve proprio al latifondo ecclesiastico la cd "manomorta ecclesiastica" che per secoli ha afflitto buona parte del paese e molti dei mali che affliggono la società italiana dalla gerontocrazia adreottiana alle innumerevoli ingiustizie sociali (vedi l'emblematica condizione di disparità in cui si trova la donna, ancora quasi del tutto esclusa dagli organi decisionali quali cda, parlamento..La classifica stilata dal World Economic Forum che analizza la condizione femminile in base alla partecipazione alla vita politica, economica, l'istruzione e l'assistenza sanitaria vede l'Italia 67esima: dopo di noi in Europa solo Repubblica Ceca, Romania, Grecia, Cipro e Malta; prima di noi nel mondo Lituania, Moldavia, Lesotho, Filippine, Botswana, Mozambico) si possono imputare allo status quo portato avanti a remi indietro dalla Chiesa;
  7. si sono perfino negati i funerali a Piergiorgio Welby dopo averne mortificati i diritti naturali. Piergiorgio Welby aveva detto in una lettera al Presidente della Repubblica: "Io amo la vita, Presidente. Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso – morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita – è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio ... è lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. Montanelli mi capirebbe. Se fossi svizzero, belga o olandese potrei sottrarmi a questo oltraggio estremo ma sono italiano e qui non c’è pietà";
  8. in questi ultimi anni la Chiesa ha pesantemente e con successo interferito nella politica italiana prodigandosi per negare i diritti alle coppie di fatto estranee al concetto di famiglia cattolica e per disconoscere agli omosessuali la capacità di amare veramente e di essere persone come tutte le altre, relegandole ai margini della società;
  9. la Chiesa ritiene prevalente il suo diritto a disporre della vita di Eluana Englaro, arrivando come in questo caso ad asserire che la Giustizia italiana l'ha condannata a morte rispetto al diritto del padre che l'ha messa al mondo e che chiede che si ponga fine a questo accanimento terapeutico che la figlia avrebbe rifiutato e che Piergiorgio Welby ha felicemente descritto essere una non-vita;
  10. la Chiesa continua a mietere vittime criminalizzando moralmente i metodi contraccettivi e nella sua politica non si fa portavoce di quegli "ultimi che dovrebbero essere i primi", ed è distante anni luce dal messaggio d'amore lasciato da Gesù Cristo e da Francesco d'Assisi e da quei missionari che oggigiorno con coraggio combattono contro l'analfabetismo e la fame nei paesi in via di sviluppo.

Visto che l'Avvenire in un ottimo esempio di bipensiero orwelliano si può permettere liberamente di accusare la giustizia italiana di omicidio, allora ho pensato per la par condicio di predisporre anch'io una mia prima pagina ideale:

Nell'immagine Angelo Bagnasco , nella sua tipica espressione cristiana e caritatevole, (Pontevico, 14 gennaio 1943) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo metropolita di Genova, nonché generale di corpo d'armata dell'Esercito Italiano (è stato a capo dei cappellani, e come tale è generale di corpo d’armata in pensione)

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sabato 1 novembre 2008

Connivenza tra Francesco, capo dei mazzieri con le mazze tricolori e alcuni poliziotti.

Una mazza da baseball è un'arma pericolosissima in grado di uccidere all'istante e di spappolare il capo di una persona. Nella foto alcuni neofascisti armati di mazze tricolori a Piazza Navona negli scontri del 29/10/2008

60 anni fa' questo paese, ebbe bisogno di un intervento chirurgico esterno per asportare un male, il fascismo, che aveva conquistato quasi l'intera società, ormai priva degli anticorpi per guarire. 60 anni dopo questo scempio di vite ed ideali, dall'abissino ucciso all'onorevole Matteotti, spavaldi neofascisti hanno fatto arrivare a piazza navona un camion con decine di spranghe e mazze da baseball con il tricolore in grado di fare ragionare gli studenti (la maggior parte di centro-sinistra) che manifestavano contro i provvedimenti del governo (di centro-destra) sulla Scuola ed Università. Questa è l'ennesima e GRAVISSIMA nuova vergogna italiana. Un rigurgito neofascista, che già attraversa tutte le curve degli stadi di calcio, che è penetrato anche nelle partite di calcio della nazionale italiana e che ora approda senza più timori reverenziali anche nella storica piazza Navona. Così la società incomincia ad accettare l'operato di questi "bravi" ragazzi (quello che fanno son ragazzate), incomincia quel processo di accettazione psicologica del più forte e prepotente. La mazza psicologica. Nel prossimo filmato si può notare come le forze dell'ordine, parlino con alcuni elementi che brandiscono le mazze da baseball come se si conoscessero, invitandoli a defilarsi ed ad andare via, prima che fossero obbligati dall'evidenza all'arresto. Una eventuale connivenza gravissima la lascio al giudizio delle vostre coscienze e della vostra onestà intellettuale, poichè la verità è ovunque anche dove la si neghi, al di là di quello che possa dire io o che possiate dire voi.

Francesco neofascista con una mazza tricolore in mano grida "Tutti in linea, nessuno passa, nessuno passa, NON SIAMO QUI PER PROVOCARE (ecco un bell'esempio del cosiddetto bipensiero orwelliano: con la mazza in mano, grida che non vuol provocare..). Pochi minuti dopo i gravi scontri un poliziotto rivolgedosi a Francesco, che non giace a terra arrestato come i suoi compagni neofascisti, gli dice "Levati Francesco, vai via vai via" E Francesco allora a braccia spalancate grida come a proteggerli e ad informare i poliziotti "Questi qua sono i miei ragazzi, questi qua sono i miei ragazzi, ... lo sapete, la conoscete la situazione.."

ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE:

1. Chi è questo Francesco e perchè è conosciuto dalle forze dell'ordine che gli dimostrano un trattamento di favore se non sudditanza.

2. Chi è il poliziotto che lo chiama per nome e quali sono i suoi rapporti con questo Francesco.

3. Qual'è la situazione conosciuta dalle forze dell'ordine a cui allude questo Francesco.

L'apologia del fascismo è in Italia un reato, come sancito dalla Legge Mancino 20 giugno 1952, n. 645 “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione” che all'art. 1 recita: "si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista". Mentre l'art. 4: "Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell'articolo 1 è punito [...]"

Io condanno qualsiasi tipo di estremismo sia di destra che di sinistra. Proprio per questo le menzogne di Studio Aperto (come sempre) sulla vicenda mi fanno rabbrividire; Studio Aperto è forse la punta dell'iceberg della vergogna del giornalismo italiano televisivo: parlano genericamente di scontri tra studenti senza mostrare o menzionare neanche le mazze da baseball con il tricolare brandite dai mazzieri, che tristemente ricordano episodi di squadrismo fascista che hanno portato questo paese alla rovina. Le mazze da baseball, in grado di spappolare la testa di una persona, sono un dettaglio che non deve essere raccontato.

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